Contributi alle imprese in conto esercizio e impianti

Analizziamo i contributi erogati alle imprese, che in base alla loro natura richiedono un diverso trattamento contabile e fiscale nel conto economico.

Contributi in conto esercizio

I contributi in conto esercizio sono solitamente erogati per diminuire l’incidenza dei costi generali o specifici di natura ordinaria: possono costituire premi o contributi volti a integrare i ricavi di un esercizio, rappresentare un contributo alle spese di produzione di uno specifico bene o servizio, un contributo nel pagamento degli interessi passivi.

  • L’imputazione contabile avviene seguendo il principio di competenza, pertanto rappresentano un ricavo e vanno iscritti nella voce “A5 – Altri ricavi e proventi” del conto economico. L’impresa contabilizza il ricavo solo quando acquisisce il diritto all’erogazione dei contributi e, comunque, non prima di aver contabilizzato i relativi costi. Qualora vengono sostenuti in più esercizi, i contributi – anche se già incassati – dovranno essere contabilizzati proporzionalmente ai costi.
  • Qualora l’erogazione dei contributi avviene a seguito di eventi eccezionali o nel caso l’impresa abbia ricevuto il contributo in esercizi diversi da quello di competenza, il ricavo deve essere imputato tra i proventi straordinari, voce “E20” del conto economico.
  • I contributi concessi a fronte di un finanziamento a lungo termine vanno tassati per competenza, in base alla quota di interessi passivi imputati al conto economico, contabilizzati alla voce “C17 – Interessi e altri oneri finanziari” se rilevati nell’esercizio di contabilizzazione degli interessi o “C16 – Altri proventi finanziari” se rilevati in esercizi successivi.

 

Contributi in conto impianti

I contributi in conto impianti sono erogati da Stato o enti pubblici per favorire l’acquisto o realizzazione di alcuni beni strumentali. In contabilità vanno imputati al conto economico, con principio di competenza nell’ esercizio in cui viene riconosciuto il diritto a percepire la somma (come da delibera dell’ente erogante) o nell’esercizio in cui sono venuti meno eventuali vincoli alla riscossione e l’impresa ne ha avuto comunicazione scritta. Questi contributi vanno imputati alla voce “A5 – Altri ricavi” (eventualmente rinviando la quota relativa ad altri esercizi tramite iscrizione dei risconti passivi).

Esempio:

Si immagini l’acquisto di un impianto del costo di euro 5.000 + IVA

 

Dare

Avere

Impianti

5.000,00

 

Iva c/acquisti

1.100,00

 

Fornitori nazionali

 

6.100,00

 

Sul cespite è previsto un contributo in conto impianti pari al 50% del costo sostenuto:

 

Dare

Avere

Crediti v/ente pubblico

2.500,00

 

Altri ricavi e proventi

 

2.500,00

 

Quando l’ente pubblico provvederà ad accreditare i fondi verrà movimentato il conto corrente bancario:

 

Dare

Avere

Banca c/c

2.500,00

 

Crediti v/ente pubblico

 

2.500,00

 

Tenendo conto che la vita utile del cespite è di 5 anni a partire dall’ esercizio corrente occorre stornare i ricavi di competenza dei quattro esercizi successivi:

 

Dare

Avere

Altri ricavi e proventi

2.000,00

 

Risconti passivi

 

2.000,00

 

La quota di ammortamento sarà calcolata sul costo di acquisto:

 

Dare

Avere

Ammortamento Impianti

1.000,00

 

Fondo ammortamento impianti

 

1.000,00

 

A partire dall’ esercizio successivo saranno stornati i risconti per un importo annuo di 500 euro:

 

Dare

Avere

Risconti passivi

500,00

 

Altri ricavi e proventi

 

500,00

 

Fonte: PMI.it

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