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Industria 4.0 un modello per l' italia

Ad agosto piano italiano Industria 4.0 e Legge di Stabilità 2017 con programma di investimenti che stimolino l’innovazione per la quarta rivoluzione industriale: sono le anticipazioni del Ministro Calenda alla presentazione dell’indagine  ”Industria 4.0: Quale modello applicare al tessuto industriale italiano”. L’industria italiana, infatti, «può diventare la “boutique del mondo”, producendo prodotti sartoriali con una qualità artigianale elevata, in una dimensione industriale» come sintetizzato dal presidente di Confindustria Boccia, secondo cui il Paese «può e deve cavalcare la quarta rivoluzione industriale».

L’indagine conoscitiva della Camera contiene il risultato di sei mesi di audizioni, durante i quali sono stati sentiti esperti del settore, economisti, consulenti e parti sociali. Il risultato è un documento di un centinaio di pagine, con la via italiana alla quarta rivoluzione industriale mediante una strategia digitale basata su cinque pilastri:

  • governance: cabina di regia governativa, sul modello della Piattaforma 4.0 tedesca, guidata da presidenza del consiglio e ministero dello Sviluppo Economico, coinvolgendo anche l’Economia, l’Istruzione, enti locali, imprese, sindacati, comunità scientifica;
  • infrastrutture: piano banda ultralarga, sviluppo reti wireless e 5G, reti elettriche intelligenti, Digital Innovation hub e cluster territoriali, PA digitale e open data;
  • competenze digitali: formazione scolastica, formazione professionale per Neet (giovani che non studiano e non lavorano) e impiegati in settori a rischio, formazione manager e imprenditori, formazione permanente e welfare;
  • ricerca: ricerca diffusa sul territorio e ruolo strategico delle università, centri di ricerca europei per competizione internazionale;
  • open innovation: imprese data driven, Made in Italya e Internet of Things.

Il documento contiene anche una panoramica internazionale sui progetti di Industria 4.0 (Australia, Canada, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Stati Uniti) e all’interno dell’Unione Europea (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia), con un capitolo sul piano UE per lo sviluppo di Industria 4.0 e focus su settorichiave (auto, edilizia, farmaceutico), tecnologie (IoT, Cloud Manufactoring, stampa 3D…), oltre ai dai di scenario su contesto economico nazionale e internazionale.

Fra le priorità indicate da Boccia, la necessità di crescita dimensionale per le imprese («piccolo non è più bello, è una condizione da superare») e incentivi fiscali («i minibond sono importanti, ma sono strumenti di debito, invece aprire il capitale delle imprese significa farle crescere senza debito. La leva fiscale in questo senso potrebbe aiutare»).

 

fonte pmi.it