Decreto terremoto, ecco le regole per i 14 comuni abruzzesi

Non ci sarà la zona franca ma sarà sospeso il pagamento delle tasse, per le persone e per le imprese. Sostegni alle famiglie povere e aiuti alle ditte agricole

TERAMO. Non ci sarà la zona franca ma il pagamento delle tasse, per le persone e per le imprese, sarà sospeso. Lo prevede il decreto terremoto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Tra le altre misure ci sono anche sostegni alle fasce più povere, nuovi aiuti alle ditte agricole e strumenti che hanno l'obiettivo di abbattere i tempi della burocrazia. Il decreto ("Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017") si compone di 29 pagine e 18 articoli: è il documento che detta le nuove regole a sostegno dei Comuni del cratere sparsi in 4 regioni (Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo), colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre scorsi. In Abruzzo fanno parte del cratere 14 comuni: Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano, Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia e Teramo.

Per il «sostegno al reddito» di quelle famiglie che hanno un Isee pari o inferiore a 6mila euro, il decreto stanzia 41 milioni per il 2017. Le tasse e i tributi sono sospesi fino al 30 novembre, con imprese, lavoratori autonomi e attività agricole che potranno accedere ad un finanziamento fino ad un massimo di 380 milioni per l'anno in corso e di 180 per 2018. Per la ripresa del settore agricolo vengono invece stanziati 23 milioni per il 2017 e 21 per il 2018. Il decreto introduce inoltre norme che prevedono l'attuazione di un piano finalizzato a dotare i comuni della «microzonazione sismica di III livello», propedeutica alla ricostruzione vera e propria, la possibilità per i comuni di acquisire immobili agibili e rispondenti alla normativa antisismica da assegnare a chi ha perso la casa nel terremoto, la possibilità di velocizzare le procedure per la realizzazione delle opere di urbanizzazione delle aree dove dovranno essere realizzate le casette: le stazioni appaltanti - le 4 Regioni o gli enti locali delegati - potranno sorteggiare all'interno dell'anagrafe Antimafia almeno cinque imprese per procedere all'aggiudicazione dei lavori. La stessa procedura accelerata sarà utilizzata per assicurare in tempi rapidi la ricostruzione degli edifici scolastici e il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico. Con l'articolo 8 si introduce però la possibilità che alle «procedure di affidamento per gli interventi di ricostruzione pubblica» partecipino «tutti gli operatori economici interessati» purché abbiano presentato la domanda di iscrizione alla Anagrafe antimafia. Il decreto stabilisce inoltre che entro 30 giorni dall'entrata in vigore, le quattro regioni dovranno approvare «il piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti derivanti dagli interventi di ricostruzione».

«Snellimento della burocrazia nel rispetto di legalità e trasparenza». Così il Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani ha commentato i recenti provvedimenti adottati per velocizzare la ricostruzione nelle aree distrutte dal sisma. «Sono state fatte scelte chiare - ha detto Errani - per accelerare le procedure, a partire dal riconoscimento del ruolo fondamentale dei Comuni e dei Sindaci, per costruire un sistema che sia in grado di dare rapidamente le risposte necessarie, garantendo trasparenza».

In particolare  Errani si è soffermato su due elementi prioritari del programma di ricostruzione: scuola e lavoro. «Abbiamo già approvato - ha continuato  Errani - un piano per la realizzazione di 21 nuove scuole antisismiche. La scuola è il primo fondamento della comunità e dobbiamo garantire, come è stato fatto nonostante quattro terremoti dal 24 agosto scorso ad oggi, la regolarità dell'anno scolastico in corso e assicurare che il prossimo sia di qualità migliore. Adegueremo tutte le scuole danneggiate, garantiremo il massimo di qualità nella formazione. I ragazzi sono il futuro di questi territori e se non li teniamo sul posto insieme alle loro famiglie, quei luoghi non avranno più futuro». «Anche per le imprese - ha continuato Errani - sono state fatte scelte importanti. È già possibile ricostruire tutti gli immobili produttivi danneggiati grazie alla nostra ordinanza con la quale è assicurato il recupero del 100% dei danni»

Errani si è poi soffermato sul ruolo centrale della trasparenza: «La trasparenza non è burocrazia ma una precondizione fondamentale per contrastare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata in questi territori sani. Tutto ciò che è trasparenza, dall'antimafia alla certificazione delle imprese, all'albo dei professionisti, tutto ciò che serve a garantire legalità, non è burocrazia ma un valore irrinunciabile per la ricostruzione». «Siamo di fronte - ha detto ancora il commissario Errani - ad una emergenza straordinaria che l'Italia non ha mai conosciuto in questi ultimi anni. La popolazione sta subendo ripetutamente più terremoti e questo genera paura. Si interroga se potrà ancora rimanere in quei luoghi, se potrà avere una prospettiva e l'unico modo per affrontare questa paura e vincerla, è garantire che ricostruiremo bene, in sicurezza, senza avere più timore che eventi simili producano morti e drammi come quelli che stiamo vivendo. Ed è quello che faremo»

 

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